​L’individualismo dilaga, la partecipazione politica è un fiume carsico che emerge solo per brevi momenti, le ideologie declinano e le grandi idee latitano, il lavoro scarseggia e comunque offre scarse soddisfazioni, il barometro dell’umore sociale segna sfiducia: non ci resta che l’amore. O leggere d’amore. La narrativa romantica, in tutte le sue declinazioni, vive una stagione d’oro. Ma i buoni sentimenti non c’entrano: è più che altro bisogno di felicità e di certezze, che in un’epoca di incognite collettive scarseggiano. E l’amore continua a trovare la sua naturale collocazione nei libri, magari elettronici, meglio di qualsiasi altro argomento

Lo raccontano
Federico Moccia, scrittore, autore de “L’uomo che non voleva amare” (Rizzoli)
Sveva Casati Modignani, scrittrice, autrice de “Mister Gregory” (Sperling&Kupfer)
Emilia Costantini, giornalista Corriere della Sera, autrice de “Oltre lo specchio” (Aliberti)
​Conduce: Tiberio Timperi, conduttore televisivoConduce: Tiberio Timperi, conduttore televisivo

​Ecco a voi Federico Moccia, da anni uno degli scrittori italiani di maggior successo. Da “tre metri sopra il cielo”a “Scusa ma ti chiamo amore”, fino a “L’uomo che non voleva amare”, la sua è una lunga sequenza di libri che sono anche diventati film di grande popolarità. Forse perché tocca le corde dei sentimenti e usa un linguaggio semplice? Scopriamolo

Incontro con
Federico Moccia, scrittore, autore de “L’uomo che non voleva amare” (Rizzoli)
Conduce: Marino Bartoletti, giornalista e autore televisivo